Ghost come distaccante e anticorrosivo per componentistica

Il fenomeno dell’incollaggio, sia a freddo che a caldo, e della corrosione sono all’ordine del giorno nel settore dell’automazione e del componente meccanico in generale.

Se parliamo di acciaio VS acciaio, risale a tempi remoti la soluzione che prevede di differenziare le durezze per contenere le adesioni a freddo; il primo passo verso la vera differenziazione chimica fu la modifica di superficie con la nitrurazione , utile anche nei confronti della corrosione. La fenomenologia così diffusa ha permesso  l’affermazione dei trattamenti superficiali.

I coating antiaderenti e anticorrosione  possono essere applicati su qualsiasi tipo di superficie e possono fronteggiare fenomeni di incollaggio nei confronti di variegati materiali (leghe metalliche, plastiche e gomme, prodotti alimentari…) sfruttando l’inerzia chimica.

L’effetto distaccante di Ghost

I trattamenti PaCVD (Plasma assisted Chemical Vapor Deposition) fanno la loro comparsa sul mercato come soluzione alternativa alle classiche tecniche chimiche, galvaniche, spray e di riporto generico.

Il Ghost (così denominato per via della sua trasparenza) nasce come replica di sintesi di uno strato simile al vetro, dotato quindi di grande inerzia chimica che ne restituisce un elevato potere antiaderente ed un’elevata resistenza a corrosione.

L’inerzia chimica del trattamento del Ghost evita la formazione di legami con l’antagonista. Uno dei test che mette in evidenza questa caratteristica è quello della tensione superficiale. Il ghost è in grado di modificare la tensione superficiale riducendola al minimo, proprietà nota col nome “effetto loto”.

Un esempio applicativo è l’utilizzo di Ghost su componenti in plastica che normalmente trattengono i liquidi carichi di agenti calcificanti. Il fatto che l’acqua non stazioni sul componente permette la salvaguardia del particolare dalla calcificazione (Fig.1)

Figura 1: Effetto loto di ghost deposto su componente in PA6

L’effetto anticorrosione di Ghost

Il trattamento Ghost nasce con un principio di base differente dai PVD ceramici poiché si rifà alla struttura amorfa di prodotti a base Silicio (Fig. 2).  

SEM in sezione trattamento Ghost
Figura 2: SEM in sezione trattamento Ghost

La struttura risultante e la formulazione chimica lo rendono inattaccabile dal punto di vista chimico (Fig. 3)

NSS materiale di base (C45), rivestimento TiN e TiN+Ghost
Figura 3: NSS materiale di base (C45), rivestimento TiN e TiN+Ghost

Food contact

Il Ghost per via della sua formulazione può entrare a contatto con gli alimenti rispettando così i dettami della EN1935.

Tecnologie Ecofriendly

I rivestimento Ghost  è deposto con tecnica  PaCVD, che non è un  bagno chimico, ma  tecnica di deposizione in Vuoto in presenza di un plasma. Queste indicazioni lo rendono completamente ecocompatibili e rispettoso dei dettami Europei  Reach e Rohs.

Siamo a tua disposizione per una consulenza personalizzata, per individuare la soluzione di rivestimento più adatta alle tue esigenze. Contattaci!