Migliorare la protezione degli stampi in pressofusione con HDP X7
L’alluminio per la sua leggerezza, la sua tenacità e la sua buona resistenza alla corrosione viene scelto per realizzare molti particolari in diversi settori: dall’automotive all’aereonautica, dalla componentistica in generale fino all’arredo. La pressofusione è tra le soluzioni più economiche e funzionali per la realizzazione del particolare in alluminio.
L’elevata temperatura di fusione delle leghe (da 680°C fino a 750°C per leghe particolari) genera stress termici con conseguenze di fatica termica per lo stampo. A questo vanno aggiunti fenomeni abrasivi e adesivi dell’alluminio nonché la necessità di avere un prodotto di qualità esente da difetti (i.e. porosità).
Se pensati per fronteggiare il trasferimento di calore, Lo spessore ridotto è un limite generale di tutti i trattamenti PVD. Detto questo, HDP X7 con la sua formulazione chimica, è quello che meglio risponde a queste richieste.
La scelta di HDP X7 per la pressofusione.
I trattamenti PVD (Phisical Vapor Deposition) arrivano in questo settore come soluzione alternativa alle classiche tecniche di nitrurazione.
L’HDP X7 nasce come evoluzione del classico Nitruro di Titanio e Alluminio per aggiunta del Cromo. La formazione di nitruri complessi di Alluminio e Cromo conferisce allo strato una grande resistenza al calore.
Il test di surriscaldo in aria dei provini in HDP X7 e Easy Press HT mette in evidenza come X7 tenda ad assumere ossigeno (ossidazione) a temperature maggiori rispetto ad HT.
In questo caso la tecnica utilizzata per la caratterizzazione è il SEM-EDS che ha permesso, attraverso la microsonda, di apprezzare la variazione di concentrazione dei diversi elementi. La possibilità di disporre di un laboratorio di analisi strutturato (SEM-EDS, tribometro, scratch test, nanoindentatore) è alla base dello sviluppo dei rivestimenti e della comprensione dei fenomeni legati alle diverse applicazioni.
Sul campo il trattamento HDP X7 ha restituito risultati molto confortanti soprattutto in versione Plus (a spessore maggiorato) e in applicazioni contro leghe molto selettive dalla T di fusione attorno ai 720°C.
In queste applicazioni il rivestimento HDP X7 ha denotato una ottima penetrazione all’interno delle cavità restituendo un ottimo potere distaccante, permettendo un riempimento efficace e ritardando cricche da fatica termica e fenomeni di metalliuzzazione.
L’importanza della preparazione superficiale
Abbiamo appena terminato di parlare della resistenza alla temperatura e delle caratteristiche di antiaderenza. Occorre però non dimenticare l’importanza della finitura superficiale. Soprattutto per quello che riguarda le entrate di colata, le zone particolarmente ostiche da riempiere e le superfici per le quali è richiesta una certa finitura di superficie è necessario considerare la preparazione di lucidatura pre-coating. Tale pratica, più vicina alla lavorazione della plastica e della lamiera, si sta affermando anche in pressofusione per via dei vantaggi che conferisce in termini di scorrevolezza e ridotto tempo di contatto. L’intervallo di Ra 0,2-0,6 micron rappresenta la forchetta entro la quale operare per avere un buon effetto distaccante. Tali valori si devono ottenere prima della deposizione dei trattamenti PVD-PaCVD.
HDP X7 è una tecnologia ecofriendly
Il rivestimento HDP X7 è deposto con tecnica PVD. Tale famiglia di trattamenti non viene effettuata mediante bagni chimici, ma di tratta di deposizione in vuoto in presenza di un plasma. Queste indicazioni rendono questa tecnica completamente ecosostenibile e rispettosa dei dettami Europei Reach e Rohs.
Grazie alle eccezionali proprietà, l’HDP X7 rappresenta una scelta fondamentale per la protezione di prodotti realizzati mediante pressofusione dell’alluminio. La sua capacità di resistere a condizioni estreme e di garantire una finitura superficiale di alta qualità lo rende un investimento strategico per le aziende che vogliono ottimizzare i propri processi produttivi.
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